Visitare le mura e le torri difensive di Ibiza
Dopo la riconquista cristiana le mura arabe che circondavano la città vennero rinforzate, e resistettero per secoli ai costanti assedi dei pirati Berberi, che spesso usavano l’allora disabitata Formentera per rifugiarsi tra un attacco e l’altro o per dividersi il bottino.
Il secolo XVI, però, vide l’arrivo delle armi da fuoco, e dei nuovi sistemi di artiglieria militare, che avrebbero potuto con un sol colpo distruggere buona parte delle mura verticali della fortezza di Ibiza (alte 10 metri e larghe 2, unite tra loro da una dozzina di torri). Fu per questo che il Re Filippo II, diede all’ingegnere italiano Giovanni Battista Calvi l’incarico di costruire una fortezza a baluardi, che circondasse l’intero perimetro delle mura medievali e proteggesse Ibiza ed i suoi abitanti dagli attacchi della potente flotta Ottomana, agli ordini del temutissimo Haradin Barbarossa, e dei suoi alleati, i pirati algerini. La fortezza costò al Re una quantità spropositata di denaro, ma ne valse la pena: la fortezza è ancora intatta, dopo secoli di dominazioni e guerre.
I lavori di costruzione durarono 40 anni, durante i quali i filibustieri algerini, consapevoli che una volta teminata la costruzione la fortezza sarebbe stata inespugnabile, attaccarono costantemente le cave situate sugli isolotti tra Ibiza e Formentera, dalle quali si estraevano le pietre per la costruzione della muraglia. Durante gli assedi più intensi le cave rimasero ferme e le pietre si dovettero tagliare a mano sulla costa di Ibiza – nella zona di Ses Salines – ed è per questo motivo che la parte costruita in epoca rinascimentale è fatta di diversi tipi di pietra.
Le torri costiere: guardiani dell’orizzonte
Le antiche postazioni di vedetta che costellavano il litorale ibizenco vennero pian piano sostituite da torri difensive, disegnate da ingegneri militari agli ordini della corona spagnola. In molti casi erano abitate e dotate di artiglieria difensiva.
La prima torre progettata fu quella di Carregador, alla fine della spiaggia d’En Bossa, dove un tempo attraccavano le navi che dovevano caricare il prezioso sale dell’isola. Il progetto della torre è di Giovanni Battista Calvi, lo stesso che curò il progetto delle mura, anche se non la si costruì fino al 1584. L’idea di Calvi, che eresse anche un baluardo annesso alla chiesa di Santa Eulària, diede origine ad una rete difensiva di “vedetta moderna”, che si completò nel secolo XVIII.
Durante questo periodo si edificarono le sette principali torri difensive della costa, visibili ancora oggi, tranne la Torre de Ses Portes, di epoca anteriore. Tutte le torri rimasero in funzione fino al 1867. La più spettacolare per posizione è quella di Es Savinar, di fronte all’isolotto di Es Vedrà, conosciuta anche come “la torre del pirata”.
Da non dimenticare la torre di S’Espalmador, che proteggeva il passaggio a Formentera.