Le mura e le torri di Ibiza fortificata
Durante il Medio Evo, prima della costruzione delle mura rinascimentali, l’isola cristiana di Ibiza poteva contare su misure difensive esterne alla città. Una mappa turca dell’isola, risalente al 1521, mostra 18 torri di vedetta, strategicamente distribuite lungo tutto il litorale. Alcune delle quali costruite migliaia di anni prima. Quando una nave di pirati si avvicinava alla costa, le vedette accendevano un fuoco sulla torre, per dar modo ai cittadini di vedere il fumo anche da lontano e correre a nascondersi all’interno delle chiese fortificate.
I templi più antichi furono eretti con questa doppia funzione: riparo fortificato in caso di attacco e luogo di preghiera. Quando i cristiani espulsarono i musulmani, nel 1235, mantennero la struttura territoriale, e l’isola venne divisa in quattro grandi possedimenti: Santa Eulària, Portmany, Balanzat e Ses Salines, cui si aggiunse la città di Ibiza, la capitale.
Nei primi anni del secolo XIV si costruirono le chiese fortificate di Santa Eulària des Riu e si Sant Antony de Portmany, mentre quella di Sant Jordi de Ses Salines e di Sant Miquel de Balansat risalgono al secolo XV. Questi quattro luoghi religiosi, i più antichi testimoni di un’Ibiza prettamente rurale, hanno subito innumerevoli ristrutturazioni, ampliamenti e migliorie, ma hanno mantenuto i solidi muri e la struttura difensivi.
Nelle chiese di Sant Antony e Santa Eulària si possono ancora vedere torri che un tempo ospitavano i cannoni, mentre in quella di Sant Jordi è rimasta una merlatura caratteristica delle fortezze. La casa parrocchiale di Sant Miquel, invece, è stata costruita sopra un’edificio precedente, per dare più protezione al parroco, e vanta varie cisterne di raccolta dell’acqua, che permettevano la sopravvivenza durante gli assedi più lunghi.
Molti di questi luoghi di culto e di difesa sono riportati in documenti risalenti al XVI secolo, ma nella maggior parte dei casi non viene riportata la data esatta della loro costruzione. Architettonicamente le torri hanno tutte la stessa struttura, con un’entrata bassa e riparata. La parte alta della torre, dove i contadini solevano nascondere armi e viveri era accessibile grazie ad una scala retrattile. Un’ulteriore apertura permetteva di salire sul tetto della torre e da lì accendere il fuoco per segnalare il pericolo.
Attualmente sono 60 le torri che ancora si conservano lungo la costa, alcune delle quali abitate e perfettamente integrate nelle zone residenziali che sono andate crescendo nei dintorni. La più nota è probabilmente quella di Balàfia.